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 Emilio Rosetti

(Forlimpopoli, 19 maggio 1839 - Milano, 30 gennaio1908)

 

Le più recenti ricerche archivistiche e bibliografiche hanno permesso di inquadrare, con sempre maggior precisione, il milieu di appartenenza dell’ingegnere Emilio Rosetti. Il padre Pellegrino (1795-1871) è un commerciante ben integrato nel tessuto sociale del suo territorio e di sicuri mezzi. Negoziante e poi "trafficante", proprietario di fondi rustici e urbani, già nel 1850 ha edificato una prima fornace, subito fuori dal centro di Forlimpopoli. Durante il governo pontificio siede in Consiglio Comunale. Deciso a riscattare la famiglia da uno status puramente manuale, invia tre dei suoi quattro figli all’università; solo Emilio aiutato da una Borsa di Studio. Nella distinta di beni immobili, registrata per il censimento del 1861, si riporta il primo Ca' Rosetti a Forlimpopoli: una serie di abitazioni, per le famiglie dei lavoranti alla fornace, erette da Pellegrino. Altri casali verranno realizzati nel tempo.famiglia Rosetti

Emilio Rosetti appartiene, dunque, a un contesto socio-economico piuttosto privilegiato, specie in considerazione della negativa congiuntura che i territori romagnoli attraversavano in quei decenni. Crisi che non sembra, appunto, sfiorare la famiglia Rosetti. 

Nonostante studi lacunosi e frammentari, Emilio riesce ad "ingredire" alla Scuola per Applicazione di Ingegneri di Torino (futuro Politecnico dal 1906), ove si laurea nel dicembre 1864, in matematiche pure con una tesi riguardante una locomotiva merci, "capace di di condurre colla velocità di 20 km all'ora un convoglio di 250 tonnellate su di una strada in pendenza variabile, ma sempre inferiore al 7 per 100". La Regia Scuola di Torino si offriva quale punta di eccellenza dell’istruzione superiore europea, nata in seno alla Legge Casati, grazie all’impegno e alla decisa volontà di Quintino Sella. Emilio Rosetti sarà uno dei primi iscritti a questo nuovo gioiello universitario. Sarà proprio il direttore di quella Scuola, il Professore Prospero Richelmy, a comunicare al suo ex allievo - poche settimane dopo la laurea -  che si era creata la favorevolissima occasione di recarsi in Argentina, per insegnare al Dipartimento di Scienze Esatte dell'Università di Buenos Aires. Il tramite è Paolo Mantegazza, "poligamo di molte scienze", che già aveva sostato a lungo in America latina ed era stato incaricato, dal governo bonaerense, di "far incetta" di validi docenti e giovani talentuosi. L’ingegnere forlimpopolese accoglie con entusiasmo la proposta e il 26 marzo 1865, assieme a Pellegrino Strobel e a Bernardino Speluzzi, è pronto per salpare da Bordeaux, verso l’oceano, a bordo del vapore Estremadure.

Paolo MantegazaL' escalation di Rosetti in Argentina è spaventosamente rapida. Il Paese investe senza sosta sulle sue potenzialità e non sbaglia. Nel giro di pochi anni il Romagnolo giunge a ricoprire fino a sette cattedre contestualmente, con ruoli di sempre maggior prestigio anche in istituzioni afferenti all'Università stessa. Nel 1866 inaugura il primo  corso di ingegneria: tutti allievi di Rosetti i primi ingegneri diplomati in Argentina che costruiranno, nel vero senso della parola, le infrastrutture del Paese. Rosetti diviene, inoltre, professore di fisica, al Collegio Nazionale, ove si occupò di dotare delle strumentazioni e apparecchiature idonee il relativo Gabinetto, considerato un gioiello in tutta l'America latina e preso quale esempio.

Progetta edifici pubblici e privati nella stessa Buenos Aires, a Rosario e Paranà.

Altrettanto intensa la sua partecipazione a interventi in favore di un miglior sviluppo della futura capitale, Buenos Aires. Né si dimentichi il ruolo fondamentale rivestito nelle potenti società di mutuo soccorso della comunità italiana, come Unione e Benevolenza o Ospedale Italiano. 

Ma il nome di Emilio Rosetti si deve collegare anche al primo progetto di fattibilità della Ferrovia Transandina. Nel 1870, infatti, il governo gli affida lo studio tecnico-strumentale del Passo del Planchon, che veniva considerato uno dei passaggi più complessi nel tragitto del futuro Ferrocarril Transandino. Rimane la relazione tecnica che fu poi tradotta in più lingue.Sociedad Cientifica Argentina

Nel 1872 Rosetti crea la Sociedad Cientifica Argentina, che vede tra i suoi obiettivi principali quello di dare sviluppo alla scienza nelle sue applicazioni all’industria, alle arti e alla crescita economico- sociale del Paese. La Sociedad diventerà eccellente tribuna di confronto attraverso cui promuovere congressi, spedizioni, indagini; pubblicherà  i famosi Annali, che dal 1874 vengono ininterrottamente pubblicati.

L'ingegnere Rosetti risulta, inoltre, cofondatore della Sociedad Paleontologica Argentina e dell’ Istituto Geografico Argentino, il quale istituto, nel 1881, incaricò l'ingegnere di rappresentare il governo e collaborare ai lavori preliminari della "progettata spedizione alle terre australi della Repubblica Argentina che dirigerà il tenente Bove". 

 

Ritornato in Italia definitivamente nel 1885, nominato Console di Argentina, il Rosetti si dedica Emilo Rosettiessenzialmente agli studi di storia locale e regionale, facendo ricerche tra archivi, musei, biblioteche ed infine pubblicando il poderoso volume “La Romagna. Geografia e storia” (Hoepli,1894) che viene considerata ancora oggi la prima opera nella quale i confini della Romagna sono definiti in modo plausibile. Scrisse Lucio Gambi, che il disegno della Romagna di Rosetti doveva essere "stato guidato da una intelligente intuizione di come si potevano applicare, per risolvere il problema di un miglior assetto territoriale, i principi della sua arte professionale: perché quel disegno della Romagna ha fisicamente la logica, l'armonicità e la coesività di una perfetta architettura"

Instancabile amante dei viaggi, Rosetti  si sposta da Capo Nord all’Egitto, dalla Tunisia a Parigi, da Malta alla Germania, dagli Stati Uniti alla Russia. Venti sono le traversate che effettua dall’Argentina all’Italia, sopravvivendo anche ad un naufragio a Capo Palos nel 1883. L’ultimo viaggio, Buenos Aires - Genova, sarà del 1907, un anno prima della morte.

 
Società geografica Italiana

 

L’ingegnere Emilio Rosetti muore il 30 gennaio 1908 a Milano, dove ancora riposano le sue spoglie, custodite nel Sacrario - Rosetti Moneta presso il Cimitero Monumentale di quella città.
I  tre figli, Delio, Nino e Doro erigono nel Comune di Forlimpopoli uno splendido Asilo, che a partire dagli anni venti del Novecento entrerà in funzione. 

L'edificio è dedicato alla memoria dei genitori:

ALLA MEMORIA DI EMILIO E TERESA ROSETTI

VOLLERO I FIGLI CONSACRATO QUESTO ASILO

PERCHE' NEI LORO NOMI LE RINASCENTI GENERAZIONI

APPRENDANO AD AMARE LA PATRIA, LA FAMIGLIA, IL LAVORO.

 

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